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Venerdì 12 settembre gli studenti della seconda classe del Liceo linguistico e generale hanno vissuto una giornata da veri scienziati grazie al progetto “Ricercatori non si nasce, si diventa”, iniziativa che li porterà alla stesura di un vero articolo scientifico da proporre a una rivista nazionale o internazionale.
L’obiettivo? Documentare ufficialmente la presenza, lungo le coste di Rovigno, della specie protetta Pholas dactylus (Linnaeus, 1753), conosciuta come dattero bianco, e inserirla nelle più importanti banche dati mondiali, come la Global Biodiversity Information Facility (GBIF).
Non si tratta di una semplice curiosità naturalistica: l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) considera questa specie “vulnerabile”, e la sua tutela è sancita anche dalla Convenzione di Berna (1979) e da quella di Barcellona per la protezione del Mar Mediterraneo (1995).
Il progetto si sviluppa in diverse tappe, che vanno dalla raccolta dei dati sul campo alla ricerca bibliografica, fino alla stesura finale dell’articolo. Questa prima uscita è stata dedicata all’apprendimento di alcune tecniche di biologia marina direttamente sul campo.
Gli studenti, guidati dagli esperti, hanno sperimentato il campionamento con bottiglia Niskin, uno speciale contenitore che permette di prelevare acqua da diverse profondità, e il retino planctonico, utilizzato per raccogliere fitoplancton e zooplancton. Hanno inoltre imparato a utilizzare la sonda multiparametrica CTD per misurare conduttività, temperatura e profondità, e i data logger, piccoli dispositivi elettronici che registrano nel tempo parametri come temperatura, luminosità e densità dell’acqua.
Non è mancata infine un’attività più avventurosa: la classificazione del fondale attraverso il censimento visuale (Underwater Visual Census, UVC), fondamentale per individuare le specie e le comunità biologiche che condividono l’habitat del dattero bianco.
A supportarli in questa esperienza c’erano il prof. dr. sc. Bojan Hamer e il dottorando Luca Privileggio del Centro di Ricerche Marine di Rovigno, dell'Istituto Ruđer Bošković di Zagabria, per le attività da terra, mentre il prof. Daniele Suman ha curato il censimento subacqueo.
Questa prima giornata è solo l’inizio di un percorso che porterà i ragazzi a trasformarsi, passo dopo passo, in veri e propri “detective del mare”, con l’obiettivo di dare un contributo concreto alla conoscenza e alla tutela di una specie tanto preziosa quanto minacciata.
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