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Cenni storici

  

I primi cenni riguardanti l’istruzione media superiore in lingua italiana a Rovigno, risalgono alla dominazione francese, e precisamente al 18 agosto 1810, quando fu fondato un ginnasio, soppresso per volontà del governo austriaco nel 1811. In quel periodo di transizione vi era stata una certa titubanza nella conduzione della politica scolastica, sta di fatto che per sopperire alla mancanza di una scuola pubblica, il Municipio si premurò di dare vita, tra l’altro, ad una Scuola di nautica. Però ciò che a Rovigno si voleva era un Ginnasio. Tra il 1854 e il 1870, furono abbozzati vari progetti: una scuola agraria e un R. Istituto magistrale, che dopo due anni venne trasferito a Capodistria. Fu allora che la città promise il tanto agognato Ginnasio reale. La richiesta fu avanzata alla Dieta istriana ma nel 1872 venne respinta a favore di un Istituto professionale di carattere industriale e commerciale.

Tali tentativi dimostrano due cose, a prescindere dal risultato finale: la grande vivacità culturale dei rovignesi e, soprattutto, la lungimiranza delle loro richieste che si sposa perfettamente con quelle di questi giorni.

Per la storia scolastica rovignese fu di particolare rilevanza l’anno 1913, non solo per il fatto che dalla riorganizzazione della scuola popolare nacquero due nuove istituzioni, la “G. Carducci” e la “E. De Amicis”, ma soprattutto per la costruzione del nuovo imponente e bellissimo edificio scolastico, nella zona tra la chiesetta della Madonna delle Grazie e la Casa di ricovero, e per l’istituzione della tanto desiderata scuola media, il Ginnasio reale inferiore, aperto dal Comune in conseguenza dell’esecuzione delle disposizioni testamentarie del dott. Matteo Campitelli. L’edificio è stato costruito sul progetto dell’architetto triestino Ludovico Braidotti. Il Ginnasio, purtroppo, ebbe solamente la prima e la seconda classe in quanto venne chiuso il 24 maggio 1915 in seguito allo sfollamento coatto all’interno dell’impero austro-ungarico della popolazione rovignese.

Alla fine della Grande guerra nell’ala sinistra operò una delle due scuole elementari rovignesi e in quella destra fondarono la “Scuola tecnica commerciale” che nel 1923 divenne Istituto tecnico commerciale, denominata “Armando Diaz” nel 1928 per diventare nel 1933 Regio Istituto Tecnico Commerciale il quale, come tale, operò fino al 1945.

Nel settembre 1945 nasceva il Liceo - Ginnasio “Antonio Gramsci”, in cui l’insegnamento si svolgeva unicamente in lingua italiana. Al neo-costituito Istituto affluirono gli alunni dell’ex Liceo italiano di Pisino, che aveva cessato la sua attività. Tale trasferimento impose la costituzione a Rovigno della prima Casa dello Studente.

Nel 1953, in seguito alla riorganizzazione della rete scolastica e dell’ex distretto di Pola, il Liceo - Ginnasio assorbiva le classi superiori della scuola ottennale croata, trasformandosi in un Istituto misto con classi italiane e croate.

Il Liceo - Ginnasio operò, all’interno delle due componenti etniche del nostro Comune, cercando sempre di creare “i giusti rapporti negli alunni provenienti dalle due componenti etniche autoctone del nostro Comune, nel rispetto reciproco, nella valorizzazione delle rispettive culture e lingue, negli ideali inalienabili della fratellanza”. A distanza di più di cinquant’anni possiamo affermare con orgoglio che i ragazzi italiani e croati, diplomatisi presso il Liceo - Ginnasio hanno contribuito in misura notevolissima alla crescita culturale della nostra Città. Dalle sue file sono usciti numerosi lavoratori sociali, culturali, attivisti e dirigenti che hanno dato lustro all’Istria intera. Il Liceo - Ginnasio di Rovigno ha vissuto tutti gli sconvolgimenti che hanno contrassegnato il sistema scolastico jugoslavo: dall’istruzione di primo e secondo grado, agli orientamenti didattici differenziati negli indirizzi linguistico, sociologico, scientifico, liceo generale, corrispondenti, economico e la Scuola Alberghiera in ambedue le lingue dovuta alla necessità del nuovo ramo economico che stava prendendo piede e che si veniva delineando come il fondamento economico del futuro rovignese. Si trattava allora di creare una scuola attiva, di ammodernare l’insegnamento, di assegnare all’alunno una collocazione più responsabile, più qualitativa, di fondare rapporti più diretti e umani tra discenti e docenti, di stabilire un ponte di collaborazione tra il mondo del lavoro e dell’istruzione.

Nel 1978 con l’unione del Ginnasio, nel cui interno operavano sezioni in lingua italiana e croata, e del Centro elettro-metallurgico entro il quale operavano anche sezioni in lingua italiana, venne istituito il Centro Scolastico dell’Istruzione Indirizzata. L’istituzione era formata da due organizzazioni del lavoro associato (OBLA con lingua d’insegnamento italiana e OBLA con lingua d’insegnamento croata) che ebbero vita fino al 1992, quando si divisero in tre scuole autonome. Una di esse è l’attuale Scuola Media Superiore Italiana Rovigno (SMSI).

L’edificio che ospita la SMSI e la scuola media “Zvane Črnja”, non sarebbe quel gioiello che è oggi se non ci fossero stati negli anni una serie importante di lavori di ristrutturazione.

Ne elenchiamo alcuni:

- 1980: è iniziata la pavimentazione del parco (davanti), parte con il mosaico in pietra e parte in laterizio;

- 1981: il sistema di riscaldamento è stato centralizzato;

- 1988: sono stati risanati i muri esterni ed eseguiti lavori di muratura e intonacatura

- 1992: sostituzione di tutti gli infissi in legno e quattro porte esterne con infissi in alluminio

-sotterranei (inizialmente adibiti per il deposito della legna e del carbone) sono stati scavati ottenendo così un atrio, due aule e due ambienti più piccoli adibiti per la fotocopiatrice e lo spogliatoio per il personale tecnico. Nel 2006 è stato inaugurato il nuovo laboratorio di chimica e di biologia, ponendo fine a tale fase dei lavori. L’alunna Lara Popović, la più giovane della scuola, ha tagliato simbolicamente il nastro.

-i grandi lavori con ristrutturazione interna, iniziati nel giugno del 2009 e conclusi nel 2011, hanno dato all’edificio un nuovo aspetto, smantellando il parco posteriore di pini ed ippocastani per lasciare spazio a due ale (una per la SMSI e una per la Zvane Črnja), ad un campetto, alla palestra e ad un parcheggio.

Il 6 maggio del 2013 sono state inaugurate ufficialmente le nuove aule per l’indirizzo dei tecnici fisioterapisti e la palestra. Era presente anche il Ministro per l’istruzione, prof. Željko Jovanović. Nuovamente l’alunna più giovane della scuola, questa volta Alessia Petrović ha tagliato il nastro.

Il contributo della Scuola Media Superiore Italiana a Rovigno dal 1945 al 2014 si traduce in circa 2000 maturati e in oltre un centinaio di laureati in vari profili: insegnanti, medici, avvocati, economisti, biologi, chimici, ingegneri, agronomi, architetti e via dicendo. Molti di essi prestano e prestarono la loro opera a Fiume, Pola, Capodistria, Pirano, ricoprendo po

sti di grandi responsabilità nelle massime istituzioni della Comunità Nazionale Italiana.

 

A cura della prof.ssa Maria Sciolis dalle pagine del prof. dr. sc Antonio Miculian

 

 

 

 

  LE PIANTE DEL PARCO


In quasi un secolo di vita la disposizione delle piante non è molto cambiato rispetto alla sistemazione primitiva. Certo gli alberi sono notevolmente cresciuti da allora, facendo bella mostra di se e conferendo al parco quell'assetto definitivo che fu sicuramente voluto dal progettista. Le aiuole, come visibile dai documenti fotografici, fino ad alcuni decenni fa furono tenute a terra smossa, decorandola qua e là, a seconda delle stagioni e delle possibilità, con fiori vari allineati o disposti a mo' di corone. Ricordo che, a cavallo degli anni 50/60, ad ognuna delle otto classi dell'allora Ginnasio - Gimnazija veniva affidata una aiuola in modo da curare il giardino in modo unitario. La terra veniva lavorata con il badile e con il rastrello due tre volte all'anno. In questo modo, fino alla metà degli anni '60, non ci furono piante "aliene" al di fuori di un cedro, sito ancora oggi nell'aiuola sinistra superiore che, come suole ricordare il prof. G. Radossi, fu proprio lui a piantarlo nei giorni del Capodanno 1959.

Essendo stato l'edificio sin dall'inizio destinato a due istituti scolastici diversi, realtà che si è protratta in fasi alterne praticamente fino ai giorni nostri, la cura non uniformata del giardino ha avuto ripercussione anche sulla leggera diversificazione delle aree verdi. Difatti, alcuni degli arbusti sono stati potati in modo diverso, alcuni alberi sono stati abbattuti dai temporali o tagliati per errore ( o per l'incompetenza degli addetti, come nel caso di una delle due Photinie); era inevitabile che anche qualche albero con il tempo si seccasse, che altri crescessero spontanei o che, addirittura, ne venissero piantati di altri senza osservare un criterio estetico unitario.

Negli anni '70 la manutenzione si era fatta più rada tanto di dover ricorrere a un intervento straordinario del giardiniere dell'Ospedale, il sig. Cesare Zagolin. Poi, a partire dagli anni '80, il giardino fu progressivamente lasciato alla sola cura dei mastri di casa e subì il suo massimo degrado.

Onde ridonare un minimo di decoro e di estetica al giardino, negli ultimi anni la sua cura è stata affidata all'Azienda Comunale sotto l'egida dell'Amministrazione cittadina che, volendo ripristinare l'aspetto e l'ordine primitivo, ha eseguito un radicale restauro. Sono stati potati drasticamente i 18tassi originali che ormai erano diventati folti arbusti anche perché, a causa degli irregolari interventi, si erano notevolmente sformati; è stato abbattuto il grosso cipresso di sinistra(Cupressus goveniana), danneggiato irrimediabilmente da unfulmine, è stato curato l'imponente cedro centrale danneggiato da un temporale; sono stati piantati i due ippocastani mancanti nei filari laterali e parecchie palme. Inoltre sono stati estirpati allori, viburni, ligustri, robinie, oleandri, fichi selvatici e altro che erano cresciuti spontaneamente e disordinatamente nel corso dei decenni e le aiuole sono state seminate a erba inglese. Il giardino inoltre è stato dotato di una illuminazione appropriata e di parecchie banchine. A restauro ultimato il giardino sta riassumendo quel disegno e funzione originali e, senza ombra di dubbio merita sottolineare che, sia per la bella geometria che per le particolari specie di piante, di cui alcune rare, il parco scolastico rappresentia un unicum specifico per la nostra città, da curare e conservare nel tempo.

 

LO SPAZIO NEL RETRO


L'ampio spazio sul retro della scuola, anche se non destinato a giardino con viottoli come quello antistante, è stato comunque oggetto di attenzione particolare. Negli anni '20 vennero piantati, a partire dalla parte adiacente l'edificio, nell'ordine: un filare di cinque ippocastani, tre filari di pino da pinoli, un filare dei medesimi lungo il limite obliquo a nord e, nella parte intermedia, furono piantati in ordine sparso dei pini d'Aleppo (Giacomo Garbin (1910-1987) contadino, più volte ebbe a ricordarmi che gli alberi sul retro erano stati piantati dalla loro generazione, quando frequentava la scuola dell'obbligo).. Nel centro di detta area è stato successivamente ricavato uno spazio pianeggiante, oggi asfaltato, adibito a campo sportivo. I grandi lavori di ristrutturazione interna, iniziati nel giugno del 2009 e conclusi nel 2011, hanno dato all’edificio un nuovo aspetto, smantellando il parco posteriore di pini ed ippocastani per lasciare spazio a due ale (una per la SMSI e una per la Zvane Črnja), ad un campetto, alla palestra e ad un parcheggio. Il 6 maggio del 2013 sono state inaugurate ufficialmente le nuove aule per l’indirizzio dei tecnici fisioterapisti e la palestra Gimnasium. Era presente anche il Ministro per l’istruzione allora in carica, il prof. Željko Jovanović. 

 

 

AUTORE: prof. Libero Benussi

Rovigno, 31 dicembre 2005

 

 

 

 

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